domenica 26 ottobre 2014

CRAIOVA ROMANIA 26 OTTO 2014

IL PAESE DI TEKIJA
STREHAIA: CON COSMINA, PRIMA DI PARTIRE NELLA PIOGGIA

MATTEO E STEFANO DOPO DONJI MILANOVAC

PRIME IMMAGINI DELLA ROMANIA

VERSO CRAIOVA NELLA PIOGGIA. STEFANO STA CERCANDO DI SISTEMARSI LE BORSE DELLA SPESA NELLE MANI PER RIPARARSI DALL"ACQUA
IL DANUBIO POCO PRIMA DEL CONFINE RUMENO
CAMPAGNA RUMENA
CRAIOVA
BALLETTO FOLKLORISTICO A CRAIOVA

CRAIOVA, ROMANIA, DOMENICA 26 OTTOBRE 2014

CRAIOVA, ROMANIA. Siamo arrivati anche in Romania, a Craiova, ma qui siamo fermi. Ieri abbiamo fatto 60 km sotto la pioggia e al freddo, la temperatura e' calata parecchio. Siamo partiti che sembrava si stesse aprendo, ed invece ha incominciato a piovere e l'acqua ci ha accompagnato fino a qui. Siamo arrivati molto provati, soprattutto dal freddo. Stamattina pioveva ancora e non ce la siamo sentiti di ripartire. Cosi ci siamo presi una giornata di riposo. Anche quando siamo partiti da Donji Milanovac, in Serbia, il cielo era grigio e minacciava pioggia, ma non pioveva e abbiamo deciso di partire. Abbiamo fatto male. Dopo poco e' incominciata la pioggia, per 40 km siamo stati sotto l'acqua e alla fine, arrivati in un piccolo paesino,Tekijia, abbiamo chiesto se c'era un posto da dormire. Ci hanno trovato una casetta con due stanze. La proprietaria, una simpatica signora sui 65 anni, ci ha procurato anche una stufa elettrica per scaldarci e per asciugare tutti i panni bagnati. Abbiamo chiesto se ci poteva preparare qualcosa da mangiare, siamo riusciti a capirci, anche se parliamo lingue diverse, e ci ha fatto una terrina di spaghetti, con un'altra di ragu. Spaghetti troppo cotti, ma buonissimi. Elio non mangia la pasta scotta, si e' mangiato un piatto di ragu con il pane. Per la sera abbiamo dovuto andarci a procurare qualcosa nel piccolo negozio del paese: pane, tonno, sardine, formaggini, mele. Oltre che essere dispiaciuti per esserci presi la pioggia, lo eravamo anche perche non ssiamo riusciti ad ammirare come si deve uno dei tratti piu interessanti del viaggio. Le Porte di Ferro. Il tratto in cui il Danubio si apre la strada in mezzo ai Monti Carpazi, circa 140 km di gole e di pareti a volte ripide. Qui i romani avevano costruito una strada per fare passare le loro legioni per conquistare la Dacia, Romania. A ricordo di questa opera, nel luogo dove avevano costruito un ponte lungo piu di mille metri, c'e la Tabula Traiana, che parla di questa opera. Dall'altra parte del fiume, in mezzo alla nebbia, siamo riusciti ad intravvedere la faccia scolpita nella roccia, del re della Dacia, fatta scolpire da un magnate rumeno. Abbiamo attraversato il confine serbo/rumeno a Drobeta-Turnu Severin. Il poliziotto rumeno alla dogana mi chiede: dove andate. Andiamo fino al Mar Nero. Dice: non e' stagione per andare in bici. Da stasera le temperature caleranno di 10 gradi. Credo che abbia ragione. Non e' stagione. Subito appena entrati in Romania la temperatura era piu bassa, come se la dogana, oltre che essere tra due stati, fosse anche il confine tra due zone climatiche. Passato il confine siamo arrivati a STREHAIA sulla carta una cittadina abbastanza grande, dove pensavamo di trovare facilmente hotel o pensioni. Invece niente. Il prossimo hotel? A 30 km. Ci siamo sentiti un po persi, per la stanchezza e per il buio che stava arrivando. Per fortuna, chiedendo, siamo riusciti a trovare un alloggio, un po fuori citta, vicino ad un bar gestito da una simpatica ragazza, Cosmina. E ieri mattina, come ho scitto all'inizio siamo partiti per arrivare qui a Craiova e per 60 km siamo stati alla pioggia e al freddo. Qui a Craiova la fortuna ha voluto che trovassimo un ottimo albergo, un po caro per gli standard rumeni. Ma a noi va bene, ci possiamo riposare bene. In vista dei disagi dei prossimi giorni. Ci hanno detto che dove dovremmo arrivare domani, stamattina nevicava.

mercoledì 22 ottobre 2014

DONJI MILANOVAC (Serbia) 22 ott 2014



NELLA CAMPAGNA SERBA 

GOLUBAG DI SERA

PER MANGIARE SI DEVONO CONTENDERE AI CANI I RESTI DI UNA PIZZA

DANUBIO IN SERBIA

L
VERSO IL CONFINE RUMENO


CONTADINI SERBI



lunedì 20 ottobre 2014

SMEDEREVO SERBIA 20 ottobre 2014

PARTENZA DA INDIJA CON LA NEBBIA
BELGRADO: LA FRECCIA DICE CHE BISOGNA ANDARE IN GIU. CON L'ASCENSORE
BELGRADO
BELGRADO
BELGRADO
BELGRADO: CONFLUENZA DELLA SAVA CON IL DANUBIO
TURISTI A BELGRADO
SULLE MURA DELLA FORTEZZA DI BELGRADO
BELGRADO. INCONTRO CON GLI AMICI DEL DANUBE COMPETENCE CENTER: VLADAN KRECKOVIC, BORIS CAMERNIK, JELENA ZRNIC
SMEDEREVO; CON IVAN, CICLISTA E CANTANTE CHE CANTA CANZONI ITALIANE
SMEDEREVO
SMEDEREVO. Abbiamo lasciato Belgrado questa mattina. Ieri ci siamo visitati il centro della citta, con calma e con piacere. Era domenica e nelle strade del centro moltissima gente a passeggio, la temperatura era ideale si stava bene. Non so se ci sia una animazione cosi tutti i giorni oppure se era solo perche era domenica, pero abbiamo trovato una citta viva. Dal centro della citta siamo andati verso le rovine della vecchia fortezza, ora trasformata in bellissimo parco che si affaccia sulla confluenza del fiume Sava con il Danubio. Sempre in centro siamo passati davanti al palazzo presidenziale e alla sede del parlamento. La citta ci e piaciuta molto, al pari delle altre capitali che abbiamo attraversato nel nostro viaggio. Questa mattina avevamo appuntamento al Danube Competence Centre, che si interessa tra l altro della valorizzazione del turismo riguardante il Danubio. Ci hanno dato molto materiale, utile per il proseguimento.

sabato 18 ottobre 2014

INDIJA (Serbia) 18 ottobre 2014

INDIJA Serbia. Poco prima di Budapest il Danubio piega decisamente verso sud. Pedalando verso est avevamo un forte vento contrario. Speravamo almeno di averlo poi di fianco ed invece anche pedalando verso sud il vento era sempre contrario. Se dovessi definire l'Ungheria con una parola, la definirei Ventosa. Andando verso il confine con la Serbia, ci ha sorpreso la pioggia. L'ultima giornata in Ungheria e stasta di pioggia intensa. Abbiamo attravewrsato il confine con la Serbia a Bezdan, cittadina serba a 10 km dalla dogana ungherese e a 4 km da quella croata. Dovevamo solo passare ed entrare subito in Croazia, ma la pioggia intensa ci ha costretti ad una sosta qui. Paesone di campagna, visto con la pioggia e il maltempo ancora piu grigio. La pioggia mi ha bagnato tutto. La giacca, I pantaloni ed I copriscarpe mi hanno tenuto asciutto. Ma I borsoni si sono parzialmente allagati. Ho bagnato meta del vestiario e ho bagnato completamente passaporto e carte geografiche. Avera bagnato completamente il passaporto mi ha fatto particolarmente incazzare. Ho dovuto aprire le pagine una per una e mettere in mezzo della carta igienica. La foto e rim,asta sbiadita. Per vedere se e ancora utilizzabile l'ho poi presentato in uscita alla dogana croata: al vedere la foto slavata la ragazza e rimasta un po perplessa, ma mi ha fatto passare. Al successive ingress in Serbia nessun problema. Le carte geografiche le ho distese per tutto il corridoio della pensione dove eravamo. Comunque si e asciugato tutto. A Bezdan abbiamo comunque mangiato un gran piatto di CEVAPI con patate fritte e cipolla cruda, consigliatoci da una gentile ragazza che stave mangiando vicino a noi e che parlava un po italiano. Il giorno dopo partenza da Bezdan con cielo grigio, pioggia, nebbia. Alle sette del mattino c'era gia il mercato con le bancarelle pronte. Mercato reso triste dalla pioggia e maltempo. Solo persone anziane, donne e uomini anziani, con visi tra il triste e il rassegnato. Ma comunque non tanto rassegnati perche continuano la loro vita. Passiamo in Croazia e arriviamo a Osijek. Qui circa una ventina di anni fa si sono combattuti tra croati e serbi. Le nostre bici hanno bisogno di una controllatina percio decidiamo di fare tappa qui. Citta vivace, sede universitaria, bella. Grande quasi quanto Ferrara. Ci interessano notizie della Guerra. Parliamo un po con un signore che sta raccogliendo firme contro la privatizzazione delle autostrade. E' serbo, dice che qui di morti ce ne sono stati pochi. Sembra che non abbia tanta voglia di parlare di Guerra. Ho chiesto qualcosa alla signora della reception. Cade dalle nuvole: Guerra? Qui non c'e mai stata nessuna Guerra. Forse voglia di dimenticare. La Croazia e nella comunita europea, La Serbia cerca di entrarci, fra poco non ci saranno piu frontiere, forse ci sara la stessa moneta, le stesse leggi. E allora cosa e servitor spararsi solo vent'anni fa? Forse I nostri telegiornali esageravano. Pero sui palazzo si vedono I fori dei proiettili. Il palazzo a destra guardando la cattedrale e completamente pieno di fori di proiettili. Il muro di fronte alla nostra camera e crivellato. Vucovar, altra cittadina con ricordi di Guerra, ricorda un grosso paesone di campagna. Nella prima periferia spicca l'acquedotto crivellato da colpi d'artiglieria. In cima la bandiera croata, sventola lentamente nel vento, con I bordi semi sbrindellati. Rientriamo in Serbia a Backa Palanka. Un po prevenuti, il breve passaggio di tre giorni prima per la Serbia, ci aveva mostrato un paese un po sotto tono. Entrando in Backa Palanka mi sono venute in mente certe cittadine dell'India e della Rep. Dominicana: forse perche era la prima volta durante il nostro viaggio in cui vedevo la gente vivere nelle strade, Cioe la gente che cammina, parla, lavora, lungo le strade. Nome strano per una citta, chissa cosa vuol dire. Tanti bar, tanti negozi, bei negozi, qualcuno con merce un po di scarsa qualita. Si vede chiaramente che il tenore di vita e diverso che dalla vicina Croazia. Oggi, un ragazzo che veniva a lavorare stagionalmente in Italia, a raccogliere mele e uva a Mezzocorona, mi ha detto che lo stipendio medio di un operaio, in Serbia, e sui 300/400 euro. Quelli fortunate che hanno un lavoro fisso. Oggi, a Futog, poco prima di Novi Sad, un mercato di 'coltivatori diretti, serbi. Una lunga fila di trattori con rimorchio lungo il bordo della strada, con I contadini sul rimorchio a vendere I loro prodotti. Quasi tutti vendevano cavoli cappucci e patate. Mi fermo a fare qualche foto e un ragazzo da sopra il suo rimorchio mi chiama e in un buon inglese mi chiede da dove veniamo. Poi insiste per ragalarmi un cavolo. Faccio fatica a convincerlo che non so dove metterlo. Novi Sad. Avrebbe meritato fermarci e dormirci, ma abbiamo preferito avvicinarci a Belgrado per avere piu tempo domani per viverla. Il tempo sembra volgere al bello: oggi c'era quasi calso, a Novi Sad molti erano in maglietta a maniche corte. Ieri e oggi abbiamo reincontrato le salite, brevi, ma faticose. Tutta l'Austria, la Slovacchia, l'Ungheria le abbiamo passate senza salite. Ora riprendono e ci dovrebbero accompagnare per tutta la Serbia

domenica 12 ottobre 2014

BUDAPEST 12 OTTOBRE 2Ö14

Siamo arrivati a Budapest. Matteo dice che arrivati qui abbiamo fatto le prime due parti del viaggio. Adesso Inizia la terza. Abbiamo lasciato Vienna con un fortissimo vento contro. E fino a Bratislava abbiamo dovuto pedalare come se fossimo sempre in leggera salita. Da Vienna a Bratislava sono una settantina di kilometri. Al confine tra Austria e Slovacchia ci sono i resti delle vecchie dogane. Sulla ciclabile c e un cancello azzurro, aperto, che segna il confine. Abbiamo dormito a Bratislava e ne abbiamo aprofittato per visitarle, anche se velocemente. Un grazioso centro storico, bello da passeggiarci alla sera. Una bella sorpresa e stata la cittadina di Gyor, in Ungheria, con un bel centro storico, bei negozi, vivace. Abbiamo cenato in un bel locale tipico, situato in un sotterraneo, dove c era un coro di ex militari che cantavano le loro canzoni popolari. Ci siamo fermati a mangiare un panino, comprato al supermercato, davanti alla chiesa di Tat. Mentre eravamo seduti si e avvicinato un signore, Anthon, 78 anni, il quale ci ha chiesto se volevamo un caffe. Non parlava italiano, ma si e fatto capire lo stesso. Abbiamo accettato, é ritornato in casa sua, e poco dopo é uscito con un vassoio con i caffé e lo zucchero. A vedere e sentire tanta ospitalitá Elio si é emozionato e non é riuscito ad evitare che gli si bagnassero gli occhi. Si parla sempre di fratellanza tra i popoli, come se fosse una cosa che non esiste e che bisogna ricercare. Anthon insegna che la fratellanza esiste gia.

BUDAPEST 12 OTTOBRE 2Ö14




BRATISLAVA: IL CASTELLO

BENVENUTO IN UNGHERIA

INCONTRO CON DUE AMICI UNGHERESI

LUIGI: RIPOSINO POMERIDIANO

GYOR: CORO DI REDUCI UNGHERESI 
8.1O.2Ó14. DOLCE OFFERTO PER IL COMPLEANNO DI LUIGI (A GYOR)

CONTADINO UNGHERESE

NON SEMPRE LA STRADA E BUONA

KOMAROM: INCONTRO CON CICLISTI SPAGNOLI: RAPHAEL, JOSE CARLO, PABLO (L ALTRO NON LO RICORDO)

DAVANTI ALLA CHIESA DI TAT.  ANTHON CI HA OFFERTO IL CAFFE DELLA FRATELLANZA

ESZTERGOM: INCONTRO CON PETER, VIAGGIATORE INGLESE

SULL ASCENSORE DELL OSTELLO DI BUDAPEST

OSTELLO DI BUDAPEST. ELIO FA IL CUOCO (SPERIAMO BENE !!!!)

OSTELLO DI BUDAPEST: IL RISULTATO DEL CUOCO ELIO

CATTEDRALE DI BUDAPEST


BUDAPEST: INCONTRO CON AMICI ITALIANI PIEMONTESI, CHE HANNO PARTECIPATO IERI ALLA MARATONE DI BUDAPEST

VEDUTA DI BUDAPEST