Luigi e Ibrahim |
Ginestre profumate in fiore |
Siamo ad Alessandropouli, vicini al confine con la Turchia.
Ho una tastiera dove non si leggono le lettere, e faccio fatica a scrivere.
Stiamo attraversando campagne ben coltivate, e' un piacere camminarci in mezzo, anche se su strade asfaltate. Coltivazioni di grano di erba nedica, di ortaggi. Ieri abbiamo visto dei campi dove avevano fatto nascere delle piantine di tabacco, molto piccole e molto fitte: presumiamo che dopo vengano prese e piantate nei soliti filari.
Abbiamo omcontrato diverse serre, dove fanno crescere le piantine di ortaggi, e le vendono lungo la strada.
Oggi siamo passati vicino ad un bel campo con il terreno ben lavorato, e con un trattore stavano seminando, abbiamo fatto qualche foto, il conducente ci ha salutato e ci ha fatto segno di fermarci. E' sceso e ci ha salutati. Si chiama Ibrahim, e' di origine turca, e stava seminando cotone. E' diversi giorni che lo stavamo cercamdo, il cotone, perche; sapevamo che questa e' zona di produzione. Ci ha mostrato i semi: sono rossi, della grandezza fra un chicco di riso e uno di mais: peru non so se questa sia la grandezza reale o il seme e' di colore e dimensione diversa per eventuale trattamento con fertilizzanti, antiparassitari ......
Stiamo procedendo bene, camminiamo bene, incomincia a fare caldo, siamo sui 30 gradi, e nelle ore del pomeriggio e' meglio non camminare. L'altro giorno. che avevamo una tappa lunga, siamo partiti alle 5,30 e questo ci ha permesso di vedere un'alba stupenda, di sentire il canto del Muezzin, di sentire la natura che si risveglia. Era tutto un cantare dei galli, un cantare degli uccelli, un darsi la voce di tutti gli animali, ognuno suonava il suo strumento nella grande orchestra: mancava solo l'uomo.
E i fiori che si vedono nella campagna e i p[rofumi che si accompagnano, profumi dei quali distiguo solo quello delle robinie in fiore e delle ginestre. Ma ci sono tutta una serie di oltri profumi, che arrivano al naso e fanno respirare forte per potersene impadronire, anche solo per un attimo, perche' al respiro successivo quel profumo non c'e' piu ma ce n'e' un'altro. Questo ci fa capire che non serve a niente cercare di trattenere qualcosa: non serve perche' c 'e' sempre qualcosa altro, forse migliore.
Giovanni e' un gran camminatore, e' sempre davanti, piano piano si allontana, poi quando si ricorda di me si volta indietro, mi vede lontano e mi aspetta.
Se sto facendo questo meraviglioso viaggio e' solo grazie a lui.