venerdì 30 dicembre 2016


TOKUSHIMA : HOSSHIN DOJO - IL LUOGO DEL RISVEGLIO SPIRITUALE


IL CAMMINO DEGLI 88 TEMPLI
GIAPPONE 
 
L'inizio non  è stato dei migliori: il volo che ci doveva portare  da Shanghai a Osaka è stato cancellato per un tifone che stava imperversando sul Giappone. Abbiamo sostato una notte a Shanghai ed il giorno dopo siamo ripartiti per la nostra destinazione.

A Tokushima ci siamo incontrati con Satoshi San (San = signore) dell'associazione che aiuta i pellegrini stranieri che intendono fare questo cammino.  Aiuto provvidenziale, perchè è abbastanza difficile districarsi in un mondo completamente diverso, in cui pochissimi parlano una lingua straniera. Satoshi Asano ha un bel negozio di articoli religiosi vicino al tempio numero 10, Kirihataji;
ci ha insegnato  il comportamento da tenere nei templi, aveva portato con se dell'abbigliamento che indossano i pellegrini durante il pellegrinaggio e ci ha consigliato quale comprare, ed inoltre ha prenotato per noi per le prime tre sere di pernottamento.

I posti meno costosi dove dormire sono i ryokan ed i minshuku, paragonabili a piccole pensioni, dove forniscono anche cena e  colazione (che  è in pratica un pranzo). Il problema è che bisogna prenotare, se si arriva senza prenotazione molto gentilmente dicono che non c'è posto. Abbiamo risolto il problema chiedendo al gestore del posto dove dormivamo, di prenotare a quello successivo. I giapponesi sono di una gentilezza, disponibilità, cortesia che facciamo fatica ad immaginare, e molto volentieri ci hanno sempre aiutato.

Il primo giorno abbiamo visitato sei templi: è stato un giorno di meraviglie. Tutte cose nuove, cose meravigliose, interessanti. Le persone ci salutavano, inchinandosi come è loro abitudine. Di stranieri non c'è  nessuno, pochissmi, per cui venivamo subito notati.

Quando si entro nel recinto del tempio, per prima cosa  si  purificano le mani e la bocca lavandole, poi si suona la campana per richiamare l'attenzione della divinità, quindi si accende l'incenso, si recitano le devozioni e si mette in un apposito  contenitore un biglietto (osame-fuda) con le richieste alla divinità.  

Sarebbero serviti quattro occhi per vedere tutto, quattro orecchie per sentire tutto, quattro nasi per odorare tutto. 

La stragrande maggioranza dei pellegrini fa il pellegrinaggio in auto, in pullman;  solo una piccolissima parte fa il pellegrinaggio a piedi o in bicicletta: molto meno dell'uno per cento.
Nei templi si incontrano gruppi di fedeli che arrivano in pullman e che recitano le devozioni tutti assieme, all'unisono, con una cantilena che ci ha affascinati, al ritmo di uno strumento (moc ghiò) che serve per battere il tempo.

Nella prefettura di Tokushima (una delle quattro prefetture in cui è divisa l'isola di Shikoku, ed il percorso del pellegrinaggio), ci sono 23 templi, e secondo la tradizione buddista, questo prima parte del percorso serve al proprio risveglio spirituale.

Le condizioni meteorologiche alla fine di settembre  e primi di ottobre non sono delle migliori: è ancora la stagione delle pioggie, piove spesso, fa caldo, c'è una umidità ed un'afa insopportabili, a cui non siamo abituati. La media dei chilometri non è alta, ma andiamo avanti.

La prima sera del pellegrinaggio abbiamo dormito  all'interno del tempio numero 6, Anrakuji: in alcuni templi c'è la possibilità di dormire, e la sistemazione è da albergo quasi di lusso (e cosi pure il prezzo), però è una esperienza che si deve fare.

La terza tappa è una delle più dure di tutto il cammino, con quasi millecinquecento metri di dislivello in salita ed in discesa. Abbiamo pernottato nel ryokan Sudachi Kan, che oltre al pernottamento,  cena e colazione, ci ha anche portato in una Onsen. Le Onsen sono paragonabili alle nostre terme, ai bagni termali; ce ne sono moltissime, sono molto frequentate; separate tra uomini e donne, prima ci si fa la doccia, seduti su uno sgabellino, e strofinandosi a lungo e con forza con un  piccolo asciugamano (come i nostri da bidet) bagnato e strizzato, e poi ci si rilassa immergendosi nelle vasche di acqua calda, con vari idromassaggi, sauna, ecc. Nelle Onsen si entra nudi. Poi i giapponesi si asciugano con lo stesso piccolo asciugamano bagnato e strizzato con il quale si sono lavati: non ho mai capito come riescano ad asciugarsi.
 Indicazioni del percorso

Al tempio numero 1 Ryonzenji, con l'abbigloamento dei pellegrini: i pellegrini vanno vestiti di bianco, con la casacca (hakui) la stola (wagesa) il bastone (kongozue) il cappello (sugegasa) il rosario (juzu)

L'accensione degli incensi. Sempre  tre incensi, a significare:  passato,presente, futuro.  Oppure cielo, terra, uomo

Riso posto ad asciugare

Casa tipica giapponese

All'ingresso del recinto del tempio, per purificarsi mani e bocca

Insetto giapponese
Devoti mentre recitano le preghiere al tempio nr 10 Dainitiji

Tempio nr 15 Kokubunji

Ristorante dove si mangiano UDON (simili a spaghettoni)a Tokushima
Tempio Tatsueji

Ryokan (pensione) KANEKO YA. Pensione in stile giapponese con pavimento in tatami e si dorme su futon. La quasi totalità deii posti dove abbiamo dormito è in stile giapponese. 
 

venerdì 9 settembre 2016



SHIKOKU HENRO TRAIL
IL CAMMINO DEGLI 88 TEMPLI

La prima volta che ne ho sentito parlare è stato esattamente sei anni fa: ero al primo corso per Hospitalieri organizzato in Italia a Monteriggioni dall'associazone degli Hospitaleros spagnoli. 
Fra l'altro ero in un periodo molto particolare della mia vita, un periodo critico e triste.
Mi ricordo che una signora di Genova parlava di questo cammino in Giappone, non aveva tante informazioni in merito, ma quel po che ha detto è bastato per accendere la mia fantasia, e per far nascere in me la voglia di saperne di più e, perchè no, di farlo.
In questi anni  ho fatto altre cose, belle, che mi sono piaciute, che ho vissuto con grande intensità; ma ho sempre continuato a cercare notizie, a chiedere informazioni su questo cammino in Giappone. 
La fiammella che si era accesa in me sei anni fa, si è sviluppata, ha preso vigore, fino a diventare una cosa concreta.
Parto domenica 18  settembre.
E parto con Maria Corno, pellegrina, conosciuta grazie al Cammino  a Gerusalemme, con la quale abbiamo sempre intrettenuto rapporti di informazione e collaborazione. Al mio invito a fare insieme questo cammino, mi ha risposto immediatamente, con entusiasmo, raccontandomi come stranamente (o forse no?) tutte le cose quest'anno, fossero accadute per lasciarle l'autunno libero!
E fra pochi giorni partiamo.
Sono circa milletrecento chilometri da fare a piedi, andando a visitare ottantotto templi buddisti (zen). Torneremo a metà novembre.
In queste ultime settimane, mentre cercavamo di raccogliere più informazioni possibili sul cammino e sul Giappone, ho attraversato momenti di titubanze, apprensioni,  timori: tutti mi hanno detto, e da tutte le parti ho letto, che il Giappone è un paese completamente diverso da noi, usi, costumi completamente differenti. Per esempio: sembrerebbe che presentarsi a quella che per loro è l'equivalente di una Guest House e chiedere se hanno da dormire, sia per loro una cosa inconcepibile, e anche se hanno stanze libere dicono che è tutto pieno. Bisogna sempre prenotare. 
Poi quasi nessuno parla inglese o altre lingue: come si fa? 
D'altra parte tutti dicono che i giapponesi sono rispettosi e disponibili ad aiutare.
Credo che sarà una bellissima esperienza.




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