giovedì 20 giugno 2013

ISRAELE - S.GIOVANNI D ACRI

Siamo arrivati in Israele a S.Giovanni d Acri attuale ACCO.
Ecco l esperienza Libanese.
Siamo arrivati a Tripoli con il ferry boat, doveva arrivare alle 8 al mattino ed invece e arrivato alle 5 del pomeriggio; ci accorgiamo che il porto e a circa 5 km dalla citta per cui decidiamo di prendere un taxi.
Si ferma un ragazzo, contrattiamo l"importo e andiamo. Strada facendo ci dice che non e " un taxista, ma si e" fermato per aiutarci. Ci porta la centro della citta. E" una citta con il centro un po disastrato. Palazzi vecchi, con i segni dei proiettili sui muri, qualche palazzo sventrato dalle cannonate e non ricostruito, qualcun altro con negozi al piano terra, appartamenti sventrati ai piani intermedi, appartamenti abitati ai piani superiori. Qui ho visto in circolazione le piu vecchie e disastrate auto che si possano immaginare, credo che l"eta media sia sui trenta anni.
Il giorno dopo andiamo verso Biblos ed e" tutta ana cosa diversa: citta bella, ordinata, curata, ben tenuta.
Da Biblos risaliamo verso l"interno per andare a visitare la valle di Qadisha ed i monasteri maroniti. Dove vorremmo fermarci per dormire non ci sono alberghi, ci dicono che c e" possibilita di alloggio in una chiesa poco piu avanti. Facciamo circa  due ore di cammino e di chiesa non si vede l"ombra. Chiediamo e il ragazzo ci dice che il monastero si trova nove km piu avanti: tre di salita, tre di discesa e tre di altra salita. Vista la nostra preoccupazione si offre di accompargnarci per i primi sei km: oltre non puo perche e un sentiero di montagna. Facciamo questo sentiero di tre km ripidissimo e arriviamo al monastero di HAMATOURA, incollato alla montagna, sopra un dirupo. E" un monastero ortodosso, ci accoglie Fratello Walid, un ragazzo dagli occhi grandi, come quelli di un bambino, spalancati sul mondo. Gentilissimo, ci assiste, ci fa da mangiare, i fa visitare il monastero. Lui dorme su un giaciglio per terra, sono vegetariani, diversi giorni la settimana fanno un solo pasto. Il mattino dopo ci dice di ritornare, di portare anche gli amici. Ci salutiamo con un AU REVOIR. Chissa. E" un luogo di pace e di serenita in questo mondo troppo veloce. Un punto fermo a cui aggrapparsi. O da cui ripartire.
Vorremmo risalire la valle di Qadisha, ci proviamo ma ad un certo punto il sentiero sparisce e non si riesce a proseguire. Ritorniamo sui nostri passi, cambiamo destinazione e andiamo a pernottare al monastero di S.Antonio, nel FOYER (albergo) annesso al monastero. Nel monastero non ospitano. L"albergo e il monastero(anceh questo incollato alla montagna) sono di lusso: l"equivalente di circa 60 euro italiani. Il ragazzo dell"albergo dice che vengono spesso comitive di italiani in ritiro.
Meriterebbe una riflessione fra quale delle chiese che si richiamano a Cristo, e" piu vicina ai suoi insegnamenti/
Il giorno dopo, fra varie peripezie arriviamo a Bcharre, citta natale del poeta filosofo Gibran. Visitiamo la sua casa, non il museo perche' apre tardi. E poi a piedi ci facciamo i dieci km di salita per arrivare alle foreste di cedro del Libano. Il posto dove arriviamo, a circa 1800 2000 mt e' magnifico. Un anfiteatro vastissimo di montagne, con piste da sci, cielo azzurro.
La foresta e' un piccolo bosco: alberi maestosi e antichi,  pero' purtroppo pochi.
E da qui scavalchiamo la catena di montagne del Libano, che lo divide in due da nord a sud. siamo oltre i duemila metri, troviamo la neve, la strada passa tra cumuli di neve di  tre quattro metri d'altezza.
E scendiasmo nella Valle della Becka, a Baalbeck, la romana Eliopolis.
Cambia completamente il paesaggio e il clima. Nella parte verso il mediterraneo, verde boschi, clime mediterraneo. Nella valle della Becka caldo, secco, arido. La sera si sta bene perche siamo a mille metri d'altezza. Baalbeck ha un centro malandato, anche qui i segni della guerra civile di qualche anno fa. Abitata in prevalenza da arabi mussulmani, e' caotica, vivace, macchine vecchissime, non troppo ordinata, un po sporca. E imponenti rovine romane, un vasto foro, e diversi templi e anfiteatri.
Da Baalbeck ci spostiamo a Zahle, sempre nella valle della Becka e qui ancora cambia tutto: citta' ordinata, tranquilla, pulita, auto nuove, bei negozi alla moda, gente nei bar e nei ristoranti. Una citta europea.
Tripoli Libano

TRIPOLI  LIBANO

Monastero Ortodosso di Hamatoura

Con Fratello Walid e George. Monastero di Hamatoura

Martiri di Hamatoura

Le libanesi sono da cosi a meglio

Monastero di S. Antonio

Cedri del Libano

Baalbeck, rovine romane

Una di quelle tenute meglio

Campo profughi siriani vicino a Baalbeck
E infine Beirut. Citta grandissima, l'abbiamo percorsa tutta, fino in centro.
Ed e' come tutte le citta': periferie caotiche, trascurate, malandate, con incuria.
Centro pulitissimo, ordinato, pieno di poliziotti, bar, ristoranti. Centro chiuso al traffico.
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Ora siamo a Acco, la medioevale S.Giovanni d'Accri. E' una bella citta' con i resti del suo passato medioevale, quando era la capitale del regno costituito dai crociati in Terrasanta. Ha una cittadella imponemte, costruita dai cavalieri di S.Giovanni a protezione della citta' e distrutta completamente dai Mamelucchi poco prima del 1.300.
Acco e' abitata in prevalenza da arabi e si incomincia un po a capire la tensione tra ebrei e arabi. Parlando con il custode della moschea ha ricordato Mussolini e la guida che era con lui ha detto che l'attuale primo ministro israeliamo Netanyao, e' come Mussolini. Il custode l'ha corretto: no, Netanyao e' il cugino di Hitler.
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Per arrivare in Israele abbiamo dovuto prendere l'aereo a Beirut' fino ad Amman (Giordania).
Dall'aeroporto abbiamo preso il bus fino alla stazione degli autobus di Amman.
Volevamo prendere il bus per il valico di confine che e' al nord di Israele, ma non ci sono bus diretti.
Per cui abbiamo preso un bus fino a Irbid. Qui ci dicono che non ci sono bus  per il valico di confine. Pero un ragazzo che parla bene inglese interviene e ci fa salire su un bus per un'altra stazione di Irbid e da le oppurtune istruzioni all'autista. Arrivati all'altra stazione l'autista dice qualcosa ad un passeggero che ci fa cenno di seguirlo e ci fa salire sull'autobus che subito dopo parte per il valico di confine.
Sull'autobus mi siedo vicino ad un ragazzo che fa il poliziotto proprio al valico e mi da le opportune istruzioni.
Scendiamo, ma non si pou passare a piedi. Per cui prendiamo un taxi che ci fa fare la dogana di uscita giordana e ci lascia a meta' strada' in mezzo ai due confini.
Meno male che prima avevamo incontrato Frate Francesco Maria, siriano parroco di Cana, pratico del tutto che ci ha fatto da guida.
A meta tra Giordania e Israele abbiamo aspettato un pullman che ci ha portato verso la dogana israeliana: 400 mt ma non so perche abbiamo aspettato sul bus un'ora. Poi la dogana, con controlli e domande, e infine il visto e siamo entrati in Israele. Frate Francesco Maria con la sua auto ci ha portato fino a Nazareth dove abbiamo dormito dai Frati di C. de Fauchould e questa mattina siamo arrivati ad Acco.
Fa caldissimo, molto caldo, il pomeriggio e' quasi insopportabile. Pero' sto bene e proseguiamo per l'ultima parte di questa bella avventura/
Cucina  libanese

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