lunedì 18 febbraio 2013

La curiosità

Alle scuole elementari avevo un maestro, e non mi ricordo se era bravo o meno. Però mi ricordo una cosa molto importante: mi ha insegnato la curiosità.   La curiosità. Ha fatto di me una persona curiosa, non so come ha fatto, ma mi ha contaggiato con questo virus.
Mi ricordo che da piccolo stavo delle ore sopra l'atlante, a guardare i vari paesi e a fantasticare; non so su che cosa, ma mi sentivo affascinato da tutto quello che non conoscevo. Mi chiedevo come poteva essere la gente, come viveva, cosa mangiava. Allora non c'erano ne televisione, ne documentari; c'erano solo delle foto e poche. E su quel poco la mia fantasia si accendeva.
Poi sono passati gli anni e da giovane avrei potuto viaggiare, conoscere, ne avevo la possibilità; in tanti partivano con l'autostop per conoscere il mondo. Ma io non ne ho avuto il coraggio, non ho avuto il coraggio di seguire i miei sogni; e ho continuato a viaggiare sulle carte geografiche.

Ed in seguito la vita ha continuato il suo corso, con alti e bassi, con molti momenti belli, belle esperienze e belle soddisfazioni.
Ma i sogni di bambino rimangono, e penso che quando sono dei bei sogni, prima o poi si avverano.
Per caso sono entrato in una libreria ed ho visto un libro che parlava di un percorso a piedi: trecentocinquanta chilometri sui luoghi dove operò San Francesco. L'ho studiato per mesi, quel libro, prima di decidermi a tradurre in realtà un sogno.
Un desiderio nasce dal cuore, ma subito dopo il suo sbocciare, la mente interviene e interferisce con tutte le sue paure, titubanze, angoscie.
Ma alla fine sono partito. E sono arrivato.
E dopo quello altri viaggi fantastici, uno più bello dell'altro.


  

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