Ieri sono arrivato a Roma, la prima tappa intermedia nel mio cammino verso Gerusalemme.
Sono partito da La Storta, 18 km da piazza S.Pietro, alle sette e a un quarto alle undici ero in vista del colonnato di S.Pietro. Moltissima gente, una marea. Per entrare in piazza si devono passare i metal-detector, La ressa era talmente tanta che in mezz'ora di fila sono avanzato solo di cinque metri; io e tutti gli altri che aspettavamo ormai disperavamo di riuscire a entrare nella piazza. E allora hanno fatto forse l'unica cosa sensata che potevano fare: hanno tolto i metal-detector e hanno aperto il carco e cosi la gente è potuta entrare tranquillamente.
Mi sono sistemato in mezzo alla piazza ed ho aspettato il primo Angelus del nuovo Papa.
La finestra dalla quale si affaccia è lontanissima, si vede solo una figura vestita di bianco che si affaccia, e poi si sente la voce.
Alla fine, dopo il discorso e la benedizione, ha augurato a tutti buona giornata e buon pranzo; e allora mi sono tirato fuori il panino del giorno prima e me lo sono mangiato, visto che per la fretta di arrivare in tempo, non avevo neanche fatto colazione.
Tanta gente, veramente tata gente, e non mi è neanche passato per la mente di entrare in basilica, vista la fila.
Sono andato all'ostello dei pellegrini, lo Spedale della Confraternità di S.Jacopo, ubicato presso un monastero; ampio, tenuto bene, pulito.
Ma quello che colpisce di più è l'accoglienza che fanno gli ospitaleri: ci si sente accolti, tra amici.
E la cosa che più colpisce è che per marcare questo spirito di accoglienza, i pellegrini vengono accolti con il lavaggio dei piedi: l'ospitalero mi ha lavato i piedi, asciugati e baciati in segno di ospitalità, accoglienza. Vero spirito fraterno.
Mi ha accolto Nicola, un ragazzo di trent'anni, che poi alla sera mi ha preparato la cena, e ha cenato assieme a me.
Oggi l'ho dedicato a visitare un po Roma, però sotto una pioggia insistente. Nel pomeriggio si è schiarito.
Oggi è arrivato Giovanni, e domani si riparte, per la seconda tappa intermedia: Bari, che dovremmo raggiungere tra una quindicina di giorni
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