martedì 16 aprile 2013

ARNISSA 16 apr 13 nei luoghi di Alessandro Magno

Ieri sera eravamo a Vevi, piccolo paesino dove non c'e' praticamente niente. Siamo andati a cercare un posto per mangiare. In quello che ci avevano indicato non facevano da mangiare e ce ne hanno idicato un'altro, dove campeggiava una grande e molto vecchia scritta FAST FOOD. Sembrava chiuso, abbiamo aperto la porta e il gestore ha allora acceso le luci. Una bella bettola.
Non riuscivamo a capirci su cosa mangiare e allora abbiamo capito che il gestore ci avrebbe pensato lui.
Ha preso dei salsiccioni dal Freezer e ha incominciato a cuocerli.
Nel frattempo gli altri avventori, curiosi, hanno incominciato un conversazione strana e difficoltosa con noi.
C'era Illia, un gigante di due metri e piu di 150 chili, che forse c'entrava un po con la gestione della bettola, ci ha mostrato delle foto attaccate al muro, che abbiamo capito essere suo figlio, sua figlia, e lui da giovane vicino ad un orso. lL'abbiamo sopranominato il MAITRE.
C'era Luis, signore di 74 anni che ha lavorato 6 anni in Canada per cui gli altri lo incitavano a parlare con noi, ma lui non ne aveva voglia e parlava un inglese che non capivo. C'erano altri due che bevevano Raki.
Il gestore, che abbiamo sopranominato lo CHEF e' arrivato con un piatto con le salsicce cotte, una ciottola di insalata mista,  una forchetta per uno, niente piatti.
La salsiccia era bruciata fuori e congelata dentro: abbiamo fatto fatica ma siamo riusciti a fargliela cuocere di piu'. C'e' l'ha riportata nera fuori e passabile dentro. Cena pessima, ma compagnia ottima.
Lo chef Pangelis era allegro come uno un po alticcio, Ilia simpaticissimo, Luis quando ha saputo che si chiama come me si e' rianimato: si e' alzato, pacche sulle spalle, abbracci ha incominciato a parlare.
Abbiamo fatto foto tutti insieme e Pangelis ci ha chiesto di mandargliele: il suo indirizzo e' costituito dal suo nome di battesimo e da quello della cittadina.
Stamattina sveglia alle 6 ma qui a quest'ora (siamo un'ora piu avanti che in Italia) e' ancora buio. Siamo partiti alle 6,30 ancora buio e un freddo insopportabile. Nessuno per strada, di bar aperti non si parla.
La strada incomincia a salire e incomincia anche un vento freddo e teso. Ho le mani che non le sento piu.
Saliamo e arriviamo in un vasto e brullo altipiano ondulato. Siamo tra gli 800 e 1000 mt. Verso le 9 arriviamo a Kelli e troviamo un bar aperto. Con quel po di greco che ho imparato ordino latte, solo latte, no caffe (mi agita) e poco dopo la signora arriva con un bel cappuccino. Pazienza. Arriva un'avventore, 78 anni, si siede e gli portano un bel bicchiere di acqua e uno di RAKI (anice).
Chiediamo dove si puo comprare del pane e ci dicono di aspettare. E noi aspettiamo. Dopo una mezz'oretta nella piazza del paese arriva un furgone e la gente incomincia ad uscire con calma dalle case : e' il fornaio.
Andiamo anche noi, e appena ci vede ci dice che ci ha gia' incontrati ieri e ci ha suonato. Ha parlato in greco ma abbiamo capito perfettamente ! Non e' che anche su di noi e' sceso lo spirito santo ? (scherzo ! ma questa candelina che mi si e' accesa in testa sara' fonte di meditazione nei prossimi giorni).
Ripartiamo, paesaggi bellissimi, montagne con le cime innevate, piccole vallette ben coltivate.
Poco dopo si ferma una macchina d'incontro, il signore, Kosta, ci saluta chiede e spieghiamo cosa stiamo facendo; e poi senza che noi chiediamo niente ci racconta che lui abita a Kelli e che a Kelli o nelle montagne attorno e' nata la nonna materna di Alessandro Magno. E Alessandro Magno ha camminato su questi luoghi, ha costruito palazzi. Sulle rive del lago che avremmo visto fra poco si esercitava a cavalcare e a guerreggiare, e a svagarsi organizzando  festini che oggi chiameremmo a 'luci rosse', assieme ai suoi valorosi 'amichetti'.
E poco dopo vediamo il laghetto: bellissimo. All'inizio siamo indecisi se sia un lago o una distesa di grano verde: l'acqua e' di un bellissimo colore verde smeraldo! mai visto un colore cosi bello !!
La strada scende ripidamente verso la piana di Arnissa e di un'altro lago, il lago Vegoritas. La piana e' coltivata a frutteti, mele, pere.
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Mentre scendevo pensavo ad Alessandro Magno. Magno, cioe' Grande. Pensavo che nei suoi 12/15 anni di regno ha fatto solo guerre. Ha conquistato tutto il mondo allora conosciuto. Con il suo esercito di decine di migliaia di soldati per una quindicina di anni ha incendiato, distrutto, depredato, conquistato, ucciso, ferito, rubato, stuprato, portato dolore, sofferenze, fame, privazioni. Le citta' che non si arrendevano erano distrutte, incendiate. Quelle che si arrendevano erano assoggetate a tributi gravosissimi per mantenere il suo esercito. E  mi chiedevo: cosa c'e' di grande nell' infliggere sofferenze, dolori fisici, morali, emozionali agli esseri umani? 

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