martedì 2 aprile 2013

CANOSA 2 apr 2013

Giovanni al guado
Pensavo che Canosa fosse in provincia di Bari, ed invece è stata creata una nuova provincia BAT Barletta Andria Trani, e di questa fa parte. E' una bella cittadina, vivace, tenuta bene. Siamo arrivati partendo da Cerignola, per cui oggi è stata una tappa breve, di meno di 20 km, e siamo arrivati a mezzogiorno circa. Siamo andati al punto di informazioni turistiche e qui abbiamo incontrato Marco Tullio, gentile e molto disponibile. Prima ci ha cercato una sistemazione gratuita, sia presso i locali della Pro Loco,che presso un istituto religioso, poi ci ha portati, in auto, presso un B/B dove ora siamo. Non solo, poichè abbiamo chiesto se c'è un Internet Point per collegarci in Internet, ci ha prestato il suo computer, dal quale ora sto scrivendo, e quello della Pro-Loco, dal quale sta scrivendo Giovanni.
Arrivando a Canosa si passa per il vecchio ponte sul fiume Ofanto, ora ristrutturato, fatto costruire dall'imperatore Traiano, quando fece costruire la Strada Traiana che univa Benevento con Bari e Brindisi. Siamo arrivati vicino al ponte e siamo scesi sul greto del fiume per fotografarlo di fianco, poi siamo saliti sulla strada che porta verso il ponte, che ad un certo punto è chiusa per il traffico veicolare, e proprio prima della sbarra di chiusura era parcheggiata un'auto, una Punto, che dava il retro verso di noi. Mentre mi avvicino vedo che al posto di guida è seduto un signore, e avvicinandomi ulteriormente noto che tiene qualcosa sulle ginocchia, mi è sembrato un cane. Però ho notato che stranamente sembrava che facesse ballare il cane, cioè  lo faceva andare su e giù e la cosa mi è sembrata strana. Avvicinandomi ulteriormente, quasi affiancandomi alla macchina, mi sono reso conto che quello che aveva sulle ginocchia e andava su e giù non era un cane, ma la chioma di una donna bionda. Abbiamo fatto finta di niente e abbiamo proseguito. Mi  dispiace sempre disturbare la gente mentre lavora, soprattutto se è di mattino presto.
Ieri era Pasquetta e l'abbiamo passata camminando dal Santuario della Madonna Incoronata a Cerignola. Si passa tra ulivi, grano, vigneti. E siccome  era festa, ogni tanto in casolari isolati, c'erano gruppi di persone che  mangiavano e festeggiavano. Siamo passati vicino ad uno di questi, erano dei ragazzini sui 13/14 anni e si sono incuriositi di noi, ci hanno chiesto informazioni e cosa facevamo. Abbiamo spiegato, sono rimasti affascinati ed entusiasti; e a nostra volta abbiamo chiesto e ci hanno detto che sono un gruppo multietnico. Cosa vuol dire? Mi hanno detto: io sono italiano, lui albanese, lei moldava, lei polacco, lui algerino. Però tutti sono nati in Italia, e quasi nessuno conosce la propria lingua natia. Ho detto che questo è un peccato, devono mantenere le loro tradizioni, portarle avanti, non rinnegarle, continuare con la loro lingua.
L'ultima volta che ho scritto su questo blog ero a Solopaca. Dopo siamo stati a Benevento e quindi a Casalbore. Da Casalbore siamo arrivati a Troia, valicando gli appennini; in questo punto non sono molto alti ma è stata dura ugualmente, per la salita, la lunghezza della tappa (34 KM) e perchè adesso i torrenti sono tutti pieni d'acqua e ne abbiamo dovuti guadare due. Il primo soprattutto è stato molto difficoltoso ed impegnativo. Il punto dove era previsto il passaggio non era possibile il guado perchè l'acqua era troppo alta; per cui abbiamo dovuto risalire il torrente, che ha rive scoscese ed impervie. Alla fine abbiamo trovato un punto che ci è sembrato buono, ci siamo tolte scarpe, calze, arrotolati i pantaloni fino all'inguine e siamo andati. L'acqua era freddissima: sono arrivato a metà e avevo i piedi che mi facevano male dal freddo, ma bisognava andare oltre. Siamo riusciti a passare, la corrente era fortissima, l'acqua ci arrivava sopra il ginocchio.
L'altro guado è stato più agevole, meno acqua e più corto.
Ho fatto l'errore di non asciugarmi bene i piedi e per tutto il resto del giorno sono stato con calze e piedi bagnati e questo non fa bene ai piedi.
Svalicando gli Appennini abbiamo visto le pale eoliche: non so quante ne abbiamo viste. Io credo che siano molte centinaia, se non migliaia;  sono dei boschi di pale eoliche. Qualcuno in Campania ci ha detto che sono stati soldi spesi per niente, buttati via, che addirittura non sono neanche collegate alla rete elettrica. Mi sembra strano, sarebbe veramente una cosa da prendere i responsabili e processarli. Quando siamo passati tirava un vento fortissimo e andavano a più non posso. Penso che potrebbero produrre energia per tutta la Puglia e la Campania.
Siamo a tre giorni di cammino da Bari. Venerdi sera ci imbarchiamo  per Durazzo.
Fisicamente sta andando bene; il morale è alto e perciò si prosegue.

1 commento:

  1. Ora che vi ho trovati non vi mollo più.
    Sappiate quindi che non siete soli.
    Buon cammino

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