venerdì 15 agosto 2014

GANGOTRI  18.5.2014

La seconda sorgente del Gange è raggiunta.
Il Gange non origina da una sorgente, ma prende questo nome alla confluenza del fiume Bhagirathi (dove siamo adesso ) con il fiume Alaknanda (alla cui sorgente si trova il quarto tempio sacro, Badrinath). La confluenza dei due fiumi si trova a Devprayag, circa duecento km più a valle de Gangotri.
Sul fiume Alaknanda, prima di confluire con la Bhagirathi, confluisce  (a Rudraprayag) il fiume Mandakini, alla cui sorgente si trova il terzo tempio sacro di Kedarnath.
Fino a Gangotri arrivano con le auto ed i bus; all'entrata della piccola cittadina c'è uno spiazzo adibito a parcheggio. Si prosegue per l'unica strada che c'è, tra bancarelle, alberghi, ristoranti, venditori di cose sacre, e si arriva al tempio.
Le cittadine che ci sono attorno ai quattro templi che intendiamo visitare, sono abitate solo d'estate: sono tutte sopra i tremila metri, Gangotri è a mt 3.150. Il tempio è aperto solo dall'inizio di maggio a fine settembre. Cosi pure ristoranti, negozi, alberghi. Da ottobre sono sotto la morsa del freddo e di metri di neve. Le strade e le vie di accesso vengono chiuse per precauzione.
Il tempio di Gangotri è una relativamente piccola costruzione, abbastanza semplice dal punto di vista architettonico. All'interno non si può fotografare.
Pochi pellegrini in giro: sempre a cuasa delle innondazioni dello scorso anno che hanno procurato disastri e circa dai 5.000 ai 10.000 morti. Non sono riusciti a quantificare il numero esatto delle vittime, per i molti lavoratori stagionali e non censiti.
Troviamo alloggio in una discreta Guest House vicino al tempio: di doccia neanche parlarne. Sono dieci giorni che non ne troviamo una.
Sul fiume a lato del tempio, vengono officiate le cerimonie religiose per i pellegrini (Puja). Qui troviamo un sacerdote che avevamo conosciuto a Bharkot, che ci aveva detto che faceva il sacerdote a Gangotri e di cercarlo quando saremmo arrivati.
Ci fa la Puja, in riva al fiume, in lingua hindi, ma ogni tanto ci traduce quello che dice: tanta prosperità per noi e le nostre famiglie, Shiva ci proteggerà nel nostro pellegrinaggio, porteremo a termine il nostro cammino e ritorneremo alle nostre famiglie.
Alla fine facciamo l'offerta: per i sacerdoti lo scopo della cerimonia è solo questo. E' il loro lavoro. Gli do 500 rupie, insiste per averne di più, ne chiede minimo 500 a testa. Gli dico che quella è una ottima cifra. Mi risponde che noi siamo ricchi, possiamo dargli di più, deve mantenere una famiglia numerosa, ha cinque figli.
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Il giorno dopo vogliamo proseguire per Gaumukh, dove il torrente nasce, uscendo dal ghiacciaio. Però per passare dal posto di controllo, oltre al permesso che già abbiamo, dobbiamo essere accompagnati da una guida. La cerchiamo in un ufficio che dovrebbe essere quello del turismo, ma non sanno niente, ne di permessi, ne di guide. Comunque si danno da fare: telefonano a qualcuno e ci dicono di aspettare.
Poco dopo arriva un ragazzo dall'occhio sveglio e dal passo veloce: capisce subito la situazione.
Per accompagnarci due giorni vuole Rupie 2.200, più tutte le spese. E' da strozzino, ma noi non possiamo fare altro che accettare. Inoltre vuole Rupie 500 come caparra.
Cosi  al mattino alle sette ci troviamo con la nostra guida, SAKYAPAL, e ci incamminiamo per fare i 18 km per arrivare al ghiacciaio e a Gaumukh. La nostra guida con se non ha niente, ne acqua, ne cibo, ne vestiario supplementare.
Al posto di blocco controllano con attenzione il nostro permesso e la ricevuta del pagamento. Possiamo proseguire. Il sentiero è buono, in parte è stato risistemato di recente.
In alcuni tratti però effettivamente è abbastanza difficile e bisogna prestare la massima attenzione.
Dopo 14 km arriviamo a Boiwasa, dove ci sono alcune casupole e un Ashram (monastero) dove si può pernottare. Arriviamo che è ora di pranzo, chiediamo se hanno qualcosa da mangiare e ci danno riso bianco e dhal: il dhal non si riesce a mangiare, il riso bianco scondito va giù con molta fatica.
Dopo di che lasciamo li gli zaini e leggeri facciamo gli ultimi 4 km per arrivare a Gaumukh, la sorgente.
Gaumukh vuol dire bocca di vacca, perchè una volta il torrente usciva dal ghiacciaio da una piccola caverna che faceva pensare a una bocca.  Ora questo non c'è più. Il fronte del ghiacciaio è in parte franato, è ostruito da un ammaso di sassi, attraverso i quali filtra l'acqua che origina il torrente.
E' acqua sacra, per cui mi bagno le mani e la testa.
Ritorniamo a Boiwasa: il programma è che domani dovremmo salire in un luogo chiamato Tapovan, sopra il ghiacciao, dove sembra ci sia un altipiano con prati meravigliosi: però è a metri 4.400.
Ceniamo: solito riso scondito, dhal, chapati e sabgje (felci fritte). Praticamente non mangiamo niente: niente a pranzo, niente a cena.
La notte non dormo molto bene: il freddo, l'altitudine, la fame. Mi sveglio diverse volte, penso se posso farcela ad arrivare a 4.400 mt. Sono preoccupato, non ho mangiato, non riesco a riposare, mi sento debole.
Decido che al mattino dirò a Giovanni che lui vada pure, io lo aspetto qui.
Al mattino ci svegliamo, Giovanni mi chiede : cosa facciamo? Gli dico che lui vada pure, io lo aspetto qui.
Mi guarda e mi dice: è la stessa cosa che ho pensato io.
Sarebbe stato bello andare più in su a vedere, ma senza carburante non si può andare. 
Abbiamo grossi problemi con l'alimentazione, non riusciamo a mangiare a sufficienza, non riusciamo a trovare cibo che possa andare bene per noi.
Per cui ritorniamo a Gangotri e iniziammo a discendere la valle per portarci verso la terza sorgente.



IL TEMPIO DI GANGOTRI.  IL SECONDO TEMPIO E' RAGGIUNTO
GANGOTRI. Libri sacri

GANGOTRI : Cerimonia sul fiume

GANGOTRI. Il prete che ha officiato la Puja

GANGOTRI : offerta alla dea Ganga

GANGOTRI : dopo la Puja, cerimonia/benedizione

IL FIUME BHAGIRATHI A GANGOTRI

VERSO BOIWASA E GAUMUKH, LA SECONDA SORGENTE SACRA

BHAGIRATHI PEAKS UNO, DUE E TRE : DA MT 6.512 A MT 6.858

MONTE SHIVLING (IL FALLO DI SHIVA) MT 6.543. DIETRO IL MONTE MERU MT 6.500

GAUMUKH (MT 3892): SORGENTE DELLA BHAGIRATHI. DIETRO IL FRONTE DEL GHIACCIAIO DA QUI ORIGINA IL TORRENTE



BOIWASA (MT 3790) : DOVE ABBIAMO PERNOTTATO

BOIWASA: L' ASHRAM  (MONASTERO) DOVE ABBIAMO DORMITO

BOIWASA: ALTRI PELLEGRINI INDIANI (DI PUNA - MUMBAI) E IL BABA

BOIWASA: CENA COLLETTIVA, PER TERRA, AL FREDDO

BOIWASA: LA CENA.  RISO BIANCO, CHAPATI (UNA SPECIE DI PIADINA), DHAL (SALSINA  SPEZIATA E PICCANTISSIMA), SABGJ (FELCI FRITTE)

BOIWASA: stanza fredda e umida

BOIWASA:AL MATTINO CON IL BABA, DOPO UNA NOTTE QUASI INSONNE PER IL FREDDO, L'UMIDITA' E LA FAME

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