sabato 16 agosto 2014

SAURA 21.5.2014


Abbiamo lasciato Gangotri, la seconda sorgente sacra, riscendiamo la valle della Bhagirathi, per trovare il punto migliore dove è possibile svalicare e passare nella valle del fiume Mandakini, dove c'è la terza sorgente di Kedarnath.
Passiamo per gli stessi posti che avevamo fatto all'andata. A Bhairon Ghatti il personale della locanda dove avevamo pernottato ci saluta calorosamente. Lo stesso al ponte di Dabrani.
Prima di Dharali la strada è completamente invasa dall'acqua di un torrente in piena, non ri riesce a passare.
Un tratto di circa 30 metri è completamente invaso dall'acqua. Ci togliamo le scarpe e andiamo: l'acqua è freddissima, ghiacciata. La corrente sembra che ti porti via.
I piedi mi fanno male, per l'acqua gelata, e a metà del guado il dolore diventa insopportabile; dubito di riuscire ad arrivare dall'altra parte. Ma non si può fare diversamente e alla fine arrivo.
A Dharali incontriamo un gruppo di militari in tuta ginnica: sono un gruppo di alpinisti che tenteranno la scalata al Bhagirathi Peak 2°.
Incontriamo un gruppetto di tre persone in fila indiana: quello in mezzo porta una bandiera, l'ultimo è un signore anziano tutto vestito di giallo. Il primo della fila ci vorrebbe spiegare il perchè di questo pellegrinaggio, ci da un foglio scritto in hindi. Dopo averlo guardato lo restituiamo, non capiamo. Comunque ci dice che il signore vestito di giallo è partito a piedi da Kanya Kumari, il punto più a sud dell'India, ha risalito tutta l'India, facendo più di 4.000 km.
Sapevamo che lungo la strada, nella cittadina di Gangnani ci sono delle terme. All'andata non ci siamo fermati, perchè il villaggio ci era sembrato molto modesto e cadente. Ora decidiamo di fermarci.
Qui incontriamo un italiano, di Napoli, è seduto in uno dei tanti chioschi del the, assieme ad un altro ragazzo che ci sembra inglese. Vengono da Rishikesh, si sono fermati qui perchè si trovano bene. Sono cordiali, con un sorriso felice sulle labbra, e gli occhi persi in bei sogni. Li vediamo più tardi seduti davanti alla porta della loro stanza, a guardare il cielo tranquilli e beati.
Andiamo a vedere le terme, ci dicono che ci si può lavare: finalmente !!
C'è una piccola vasca di acqua calda, e un poco più oltre tre getti di acqua calda, sotto i quali ci si può lavare. Sono dieci giorni che non ci facciamo una doccia. Ci buttiamo sotto l'acqua  e assaporiamo il piacere di sentire secchiate di acqua calda sulla pelle: un piacere. Credo di essere rimasto sotto l'acqua per piu di 20 minuti.
Attraversiamo il fiume Bhagirathi su un ponte a Lata, ci portiamo dall'altra parte della valle e incominciamo a risalire per svalicare. Qui non ci sono strade, ma solo mulattiere.
Ci fermiamo a Saura, il primo villaggio che incontriamo. Chiediamo per dormire, ma non ci sono alberghi. Chiediamo se c'è possibilità di dormire da qualche parte, ci dicono di aspettare e poco dopo arriva un ragazzo, ci porta in una casa li vicino e incomincia a bussare alla porta. E' chiusa da dentro e non risponde nessuno. Bussa per cinque minuti senza esito. Ci fa cenno di aspettare un po. Intanto ci porta nel suo chiosco del the, dove fa anche da mangiare e ci invita a sedere.
Dopo un'ora ci fa cenno di seguirlo e ci riporta alla casa di prima, la porta è aperta, ci dice che la stanza è quella, non c'è acqua, non c'è bagno: e se abbiamo un bisogno impellente ? Attorno al villaggio c'è tantissimo spazio; di notte però è meglio fare un po di rumore, non si sa mai che ci sia qualche leopardo in giro .....
La stanza è invasa dalle mosche, sono fastidiose, tediose, non si riesce a liberarsene. Per riposare un po mi devo coprire completamente.
Alla sera ci fa anche da mangiare, nel suo "ristorante". Ha due pentole e tre piatti. Cuoce tutto sul solito fuoco per terra, le stoviglie le lava lungo la strada, sfregandole con la sabbia. Giovanni si accontenta di un bicchiere di latte con dei biscotti. Io mi faccio fare del riso bianco,( non speziato !!!) ma nonostante questa raccomandazione e il controllo a vista, deve averci messo dentro qualcosa per insaporirlo, aveva un gusto strano. E comunque durante la notte mi ha fatto male: improvvisi dolori alla pancia mi hanno costretto ad alzarmi in tutta fretta. Mi consiglio con Giovanni: e adesso dove vado.
Lui previdente aveva già guardato in giro: di fianco alla casa c'è un piccolo vicoletto, vai li, dormono tutti e domani noi andiamo via presto.      



SADHU IN PELLEGRINAGGIO A PIEDI (COME NOI) VERSO LA SACRA SORGENTE DI GANGOTRI

STRANO CORTEO IN PELLEGRINAGGIO VERSO GANGOTRI. NON ABBIAMO CAPITO  IL MOTIVO DEL PELLEGRINAGGIO, PERO' L'ULTIMO SIGNORE IN GIALLO,VENIVA A PIEDI DA KANYA KUMARI, IL PUNTO PIU' A SUD DELL'INDIA, E SI ERA FATTO PIU' DI 4.000 KM A PIEDI.

VALLE DELLA BHAGIRATHI, PRIMA DI SUKHI

SADHU


IL VILLAGGIO TERMALE DI GANGNANI

LE TERME DI GANGNANI

GANGNANI: DOPO DIECI GIORNI SI PUO' FARE UNA DOCCIA

VERSO I PASCOLI ALTI

INDIANI: POPOLO MOLTO OSPITALE,  ACCOGLIENTE, GENTILE
SAURA: PER DIFENDERSI DALLE MOSCHE BISOGNA COPRIRSI COMPLETAMENTE

SAURA: CUCINA, SALA DA PRANZO, CUOCO E CAMERIERE DEL "RISTORANTE"

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