giovedì 7 agosto 2014


Dopo che non siamo riusciti a svalicare sopra il lago di Dodi Tal, per troppa neve, dovevamo trovare un altro passaggio. La nostra guida Rajehs, dopo avere sentito altre persone, ci propone di passare per il passo di Aincha (Aincha Pass mt 3900) dice che quest'anno delle persone ci sono già passate.
Non ci sono altre possibilità.Martedi 6 partiamo, ci accompagna anche il cognato di Rajesh, per maggiore sicurezza. Andando verso il passo, ancora a bassa quota, incontriamo una ragazza, che farà il nostro stesso tragitto, è venuta a fare visita alla sua famiglia di origine e ora torna dal marito. Ha un passo più svelto del nostro. Nei piedi ha delle ciabattine. Ci supera anche un gruppetto di 5/6 uomini e donne, anche loro vanno verso Hanuman Chatti. Hanno anche loro le ciabatte, siamo tranquilli.
La salita è lunghissima, circa 1800 mt di dislivello, sfiancante. Poco prima del passo incomincia a piovere, che poi si trasforma in neve, e poi in grandine. Di la dal passo distese di neve: e dove si passa? Se ci sono passati gli altri in ciabatte, dovremmo riuscire a passare anche noi. 
Non so come, prendendoci anche dei rischi, alla fine riusciamo a scendere sotto il limite della neve, nel bosco. La nostra guida Rajesh ci mostra il sentiero che dobbiamo percorrere e ritorna a casa: domani ci sono le votazioni e ci tiene ad andare a votare. Se venisse con noi per ritornare a casa gli servirebbero altri due giorni Andiamo avanti cercando di non perdere il sentiero. La nostra metà sarebbe Hanuman Chatti, ma non ce la faremo ad arrivare, troppo lontana. 
Ci fermeremo nel villaggio di Pindki.
Arriviamo nel villaggio dall'alto, la gente ci vede arrivare e si raduna nella piazzetta ad aspettarci, curiosa.
Arriviamo, salutiamo. Chiediamo se c'è un albergo. Non c'è niente. Chiediamo se c'è possibilità di dormire da qualche parte e di mangiare qualcosa. 
Parlano tra di loro e alla fine ci fanno cenno di aspettare.
Qualcuno ci porta delle sedie e ci fanno sedere: siamo stanchissimi. Attorno abbiamo tutta la gente del villaggio, che ci guarda, ci osserva curiosa. Poi ci portano un chai (te) bollente, molto zuccherato :  è una benedizione.
Poi un ragazzo ci fa cenno di seguirlo e ci porta in una casa: ci ospitano li. Ci danno la stanza migliore, tirano fuori le coperte dalla cassapanca, sanno di naftalina. 
Ci danno da mangiare: purtroppo tutto piccantissimo e speziato all'inverosimile. E' immangiabile, però ho fame e mi sforzo di mangiare il più possibile.  E' stato un grave errore, perchè il giorno dopo sono stato male, molto male.
Il mattino dopo partiamo, tutta la gente nella piazzetta a salutarci.
Siamo stanchissimi e facciamo solo 12/13 km, fino a Janki Chatti. Prendiamo alloggio in un albergo e per il resto della giornata sono stato a letto: stavo malissimo, il cibo della sera prima mi aveva fatto male, una indigestione. Non riuscivo a mangiare niente, solo qualche sorso di the. 
E cosi pure il giorno dopo: sono stato tutto il giorno a letto.
Questa mattina mi sentivo un po meglio e allora ho deciso di fare i sette km che mi separano Janki Chatti da Jamunotri, la prima sorgente.
In giro ci sono pochi pellegrini, forse non è ancora stagione. Sono già tutti pronti per ricevere i pellegrini, alberghi, chioschi del the, portatori, mulattieri, ma di pellegrini se ne vedono pochi.
Il sentiero per arrivare a Jamunotri a tratti è piuttosto ripido, sono circa 700 mt di dislivello. 
Il tempio arriva all'improvviso: ad una svolta del sentiero, appare incastrato in una profonda gola scavata dal fiume  Jamuna, uno degli affluenti del Gange, che affluisce nel Gange dopo New Delhi. Per arrivarci si passa in mezzo a delle baracche di legno di venditori di ricordini, souvenir, immagini sacre, offerte per gli dei del tempio. 
Il tempio è abbastanza piccolo, caraterizzato da una sorgente di acqua calda al suo interno. L'acqua calda affluisce in due vasche, una per gli uomini e una per le donne, dove i devoti fanno il bagno purificatore.
E' l' unico  dei quattro templi del Char Dham Yatra in cui mi è stato permesso di fare delle foto: negli altri è proibito.
Nel tempio i sacerdoti sono in attesa dei devoti, per officiare, a pagamento, le funzioni sacre personalizzate e fatte a seconda dell'entità dell'offerta.
I pellegrini arrivano fino a Janki Chatti in auto o bus, quindi gli ultimi sette km li devono fare a piedi. Oppure a dorso di mulo, o sulla portantina portati da quattro persone.

Aincha Pass (mt 3900), neve, grandine e freddo

Scendendo dall'Aincha Pass: traversata molto dura

Il villaggio di Pindki

Ospiti di una famiglia di Pindki: ci hanno dato la stanza migliore e ci hanno preparato la cena: piccantissima e speziatissima, come è loro consuetudine

                                    
La piazza di Pindki, con il tempio

Curiosi sulla piazzetta di Pindki: siamo stati la loro attrazione

Asfaltatura strada, tra Hanuman Chatti e Janki Chatti

Janki Chatti: preparazione del nostro pasto

Solitudine a Janki Chatti

Verso il Tempio di Jamunotri

Il sacro Tempio di Jamunotri (circa mt 3.400): il primo tempio è raggiunto

Tempio di Jamunotri: l'altare principale

Tempio di Jamunotri: Si cuoce in riso dentro piccoli sacchettini, nell'acqua bollente della sorgente calda.Questo riso viene poi offerto come regalo

Tempio di Jamunotri: bagno nella vasca di acqua calda alimentata da una sorgente calda

Tempio di Jamunotri. Dopo la Puja (cerimonia sacra)

Tempio di Jamunotri: portatore si riposa sulla portantina. E' portata da quattro persone.   

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